venerdì 15 febbraio 2008

Yahoo, ora è il turno di Murdoch

Il magnate della comunicazione Rupert Murdoch sembra interessato a inglobare Yahoo nel suo sconfinato impero, e sarebbe pronto a rilevare il 20 per cento delle azioni della internet company. Grandi manovre intorno a Yahoo. Grandi sia in termini di cifre che di firme. Prima l'Opa di Microsoft e ora niente meno che Rupert Murdoch.

Il magnate australiano dei media dopo tante smentite sembra stia rivelando il proprio interesse per l'azienda di Sunnyvale e sfida Steve Ballmer (ad di Microsoft) e i suoi 44,6 miliardi di dollari. Almeno secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal.

News Corp, il gigante di cui Murdoch è proprietario e che in un solo nome riassume le più forti realtà della comunicazione online e offline, tenterebbe quindi la scalata del 20 per cento di Yahoo; all'orizzonte si profila quindi la possibilità di vedere MySpace e il motore di ricerca integrati e rafforzati tanto da offuscare perfino l'immagine di Google.

Ma che fine ha fatto l'offerta di accordi pubblicitari della grande G? Pare sfumata per non andare incontro a reazioni spiacevoli degli organi antitrust. Ora si attende solo una reazione da parte del cofondatore e amministratore delegato Jerry Yang ma anche, chissà, un rilancio da parte di Microsoft. La mossa arriva dopo il rifiuto dell'offerta avanzata da Steve Ballmer che, pur essendo generosa - valuta infatti le azioni di Yahoo il 60 per cento in più dell'attuale valore - è stata considerata "riduttiva" rispetto al valore dell'azienda. C'erano poi gli altri pretendenti: Google, Amazon, Aol, i soliti noti dell'internet, insomma. Ma con l'arrivo del magnate Murdoch tutto sta cambiando e probabilmente Yang ha ottenuto quello che desiderava quando ha rifiutato l'offerta di Microsoft: l'accrescimento del valore delle proprie azioni che infatti guadagnano oggi l'1,56 per cento.

Le indiscrezioni, che impazzano soprattutto nei blog tecnologici, parlano della possibilità che Murdoch fagociti anche più del 20 per cento diventando così l'azionista di maggioranza e creando, con l'unione del suo ricchissimo social network, un colosso della rete a cinque stelle. La mossa porterebbe una valanga di nuovi liquidi a Yahoo proprio mentre alla fine del mese scorso si pianificavano riduzioni del personale e arrivavano i risultati deludenti del quarto trimestre che registrava un meno 23 per cento nei profitti.

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